L’animazione professionale con gli anziani rappresenta un metodo divertente col quale si stimolano i partecipanti, a livello cognitivo e socio-relazionale, tramite attività specifiche e mirate, per ottenere il miglioramento del benessere psicofisico e della qualità di vita.
Le neuroscienze hanno dimostrato che alcuni meccanismi plastici celebrali, ossia la capacità del sistema nervoso di modificarsi in base agli stimoli che riceve, sono presenti in tutte le fasi della vita e che essi costituiscono la base di ogni apprendimento, del recupero dopo danno cerebrale, ma anche a volte dello strutturarsi di situazioni patologiche” (Moro V. Filippi B 2010).
Le ultime ricerche evidenziano come anche in età avanzata ci sia la possibilità di recuperare funzioni perse in parte o totalmente.
Con gli anziani lavorare in modo mirato per stimolare le abilità cognitive e sociali è fondamentale.
Soprattutto nel caso di anziani istituzionalizzati sollecitare le abilità mnestiche, linguistiche, attentive, intellettive e relazionali, per citarne alcune, li aiuta a migliorare il proprio benessere e la qualità di vita.
Vi sono diverse tipologie di attività di animazione per gli anziani.
Le attività sociali: attività di gruppo che prevedono, per esempio, giochi sul riconoscimento di immagini, di numeri, gruppi per la condivisione di determinati ricordi. Esse sollecitano soprattutto le abilità mnestiche, percettive, attentive, intellettive, linguistiche e relazionali.
I laboratori creativi: attività di gruppo che concernono la costruzione di oggetti, la sollecitazione della fantasia e della cooperazione stimolando soprattutto abilità manuali, intellettive, esecutive, percettive e relazionali.
Le attività dinamiche: sono attività che possono essere effettuate individualmente o in gruppo e sono mirate a sollecitare il movimento, non in modo terapeutico, la coordinazione visuo-motoria e le relazioni interpersonali. Stimolare il movimento è molto importante per gli anziani, ovviamente con le dovute precauzioni e limitazioni, dato che spesso tendono a diminuire molto il moto e l’eterogeneità della gestualità, soprattutto se sono in carrozzina.
I laboratori percettivo-logico-spaziali: comprendono una serie di esercizi basati sulla percezione di immagini e sulla loro collocazione nello spazio, sulla classificazione e consecutività logica degli stimoli proposti e sulla discriminazione selettiva fra stimoli diversi.
I laboratori sensoriali: sono rappresentati da una serie di attività volte a stimolare la percezione attraverso esercizi che prevedono l’utilizzo selettivo dei diversi sensi, dato che spesso gli anziani subiscono un declino della funzionalità sensoriale.
I laboratori linguistici: sono composti da attività mirate alla produzione linguistica attraverso l’uso di tecniche che stimolano tale produttività in base alla fonetica, alla categorizzazione, alla creatività, alla assonanza, ecc. Oltre che alla sollecitazione del linguaggio questi laboratori sono utili perché stimolano l’orientamento (nello spazio, nel tempo, della propria identità), la memoria, il ragionamento, la percezione visiva e uditiva, l’attenzione, la collaborazione e l’interazione.
Le AAA:le Attività Assistite dall’Animale (AAA) sono”interventi di tipo educativo, ricreativo e/o terapeutico, che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita.
Nel caso delle AAA, non vengono programmati obiettivi specifici per ciascuna visita ma lo scopo è quello migliorare le condizioni generali dei pazienti. Le visite vengono gestite con spontaneità e per un periodo di tempo non prestabilito.
BIBLIOGRAFIA:
Moro V. Filippi B. La plasticità cerebrale. Alle radici del cambiamento. SEID Editori 2010
Ratti M.T. Amoretti G. Le funzioni cognitive nella terza età Roma, NIS, 1991
Pedrinelli Carrara L. Attività di animazione con gli anziani. Stimolare la abilità cognitive e socio-relazionali nella terza età. Ed. Erickson 2013
Delta Society